IL PUNTO SULLE COMUNITÀ ENERGETICHE ANPCI

Roberto Gregori, rappresentante ANPCI per le CER

Dal 24 al 27 ottobre il comune di Iseo ha ospitato il primo Festival nazionale dei piccoli comuni, che ha compreso diverse ricorrenze, come la XXIV Assemblea Nazionale ANPCI, la XIX festa ANPCI, ma soprattutto il 25 ° anniversario dell’Associazione, fondata nel 1999.

Il 25 ottobre, alle 9:30, il castello Oldofredi accoglie anche il secondo evento del Festival: “Il Punto sulle Comunità Energetiche ANPCI“. Tra il pubblico, numerosi sindaci da comuni di tutta Italia; sul palco, il presidente ANPCI della provincia di Brescia Alfredo Bonetti, che rivolge un breve saluto al pubblico, e il rappresentante ANPCI per le CER, Roberto Gregori, che conduce tutto l’incontro. Dopo la sua introduzione, arriva il momento della condivisione delle esperienze di alcune CER peculiari:

E.C.C.A.S.

Il sindaco di Serri e Roberto Gregori durante la presentazione della CER E.C.C.A.S.

Il primo sindaco a pestare la sua testimonianza è Samuele Antonio Gaviano, sindaco di Serri. Serri è uno dei cinque piccoli comuni della Sardegna che hanno costituito la CER E.C.C.A.S., comprendente anche i comuni di Genoni, Nurallao, Sadali e Orroli. Si tratta di una comunità molto attiva ed energica che copre un territorio totale sul quale risiedono 5200 abitanti. “Un territorio ricco di bellezze naturalistiche, archeologiche, tradizioni popolari, costumi…” spiega Gaviano “… che mira ad un ruolo di protagonista per il tema ambientale.” Il sindaco prosegue spiegando il percorso che ha portato lui e gli altri 4 sindaci (Gianluca Serra di Genoni, Antonio Orgiana di Orroli, Rita Aida Porru di Nurallao, Barbara Laconi di Sadali) a costituire la comunità energetica due anni or sono. “Parlare di comunità energetica e portare dentro i cittadini, le famiglie e le imprese è un passaggio culturale” continua Gaviano, “è un concetto che deve essere seguito. In questo la stampa ci ha aiutato, ma soprattutto Roberto e Alfredo durante i cinque incontri nei cinque comuni, all’interno dei quali i cittadini hanno capito i vantaggi ambientali, sociali ed economici”. L’interlocutore descrive anche come il progetto abbia coinvolto i bambini nelle scuole, i quali si sono sfidati a colpi di pastello e pennarello nel “concorso idee” per proporre il logo della comunità. l’attuale logo è infatti il risultato della somma dei disegni proposti in questo concorso che ha coinvolto alunni, famiglie e istituzioni del territorio.

Il risultato del logo elaborato dai disegni dei bambini

ECCAS, che è l’acronimo di Energia per il Consumo Collettivo da Autoproduzione Sostenibile, in sardo significa anche “porte aperte”, a testimoniare l’apertura di questa iniziativa. Nel 2023 ECCAS ha vinto il Premio Luigi Crespellani per gli enti locali che si sono distinti per innovazione organizzativa nella gestione delle funzioni associative, riuscendo a incassare 40 mila euro, investiti in un piano di comunicazione più marcato e in un incontro di animazione territoriale che avverrà indicativamente nel 2025 e dove parleranno direttamente gli iscritti alla comunità energetica.

MONTE PIZZOCCO

Enrico Lanciano presenta la CER di Monte Pizzocco, (la CER del comune di San Gregorio nelle Alpi)

Enrico Lanciano, vice sindaco di San Gregorio nelle Alpi, è il secondo ospite chiamato a presentare la sua Comunità Energetica. Il comune è un piccolo centro abitato di 1600 abitanti circondato dai paesaggi della Valbelluna, che si colloca ai piedi del monte Pizzocco (a cui è dedicato il nome della Comunità Energetica). Lanciano evidenzia come l’amministrazione avesse subito visto che la CER poteva essere un’opportunità per i cittadini, per via del nuovo sistema di cultura energetica che si deve instaurare se si vuole realizzare la transizione energetica, spesso raccontata “tra lacrime e sangue”. Anche i benefici economici hanno attirato l’interesse dell’amministrazione, visto che attraverso l’autoconsumo è possibile ricevere un incentivo e data la presenza del finanziamento a fondo perduto a cui i cittadini dei piccoli comuni possono accedere. Il vice sindaco prosegue spiegando come il progetto è stato presentato anche a molti comuni limitrofi, che stanno valutando di realizzare una propria CER o, per quelli nella stessa cabina primaria, di far iscrivere i propri cittadini alla “Monte Pizzocco”.  In questo senso, la sua esperienza di ingegnere energetico, unita a quelli di altri esperti del territorio, ha portato alla creazione di un gruppo che si è messo a studiare il mercato delle comunità energetiche. Tra i vari modelli, il modello ANPCI è spiccato per la sua semplicità: pur non mancando rientri economici, permette una flessibilità burocratica e un’attenzione ambientali che nessun altro modello può vantare.

CER VOLTIANA BRUNATE

Marco Curi, assessore di Brunate, presenta la CER Voltiana Brunate

Segue Marco Curi, assessore di Brunate (CO), presidente della CER Voltiana Brunate. Curi sottolinea che come percorso costitutivo si trovano in pari con Monte Pizzocco, ossia in attesa del riconoscimento da parte del GSE dopo aver concluso l’assemblea di ammissione dei soci. “Brunate è particolare”, spiega in seguito, “perché è stato la casa  di Alessandro Volta nei primi anni di vita, accudito dalla famiglia di barometrai che gli hanno trasmesso le prime nozioni scientifiche”. L’assessore cita quindi il faro costruito in onore del centenario della sua morte e la funicolare che collega Como a Brunate, per poi presentare la peculiarità della CER Voltiana: l’aver coinvolto da subito proprio la funicolare in questione e la parrocchia del paese. La presenza della parrocchia, in special modo, ha consentito al piccolo paesino di 1600 anime di raggiungere 80 soci e  100 contatori in poco tempo. Il discorso si conclude con un ringraziamento ai rappresentanti ANPCI per il loro supporto indispensabile.

CER ARCORESE

Maurizio Bono, sindaco di Arcore, presenta la Comunità Energia Rinnovabile arcorese

Maurizio Bono, sindaco di Arcore, è il quarto ospite della mattinata. Nei suoi saluti emerge l’importanza di momenti come l’assemblea, per confrontarsi e spesso migliorarsi. L’esperienza della Comunità Energia Rinnovabile arcorese inizia con l’aggravarsi dei costi sull’energia a seguito del conflitto in Ucraina. L’amministrazione di Arcore, come molte altre, ha dovuto trovare il modo di far fronte a questo problema, e proverbiale è stata l’attenzione del consigliere Michele Bertani al meccanismo delle CER. “Mi sono innamorato subito del progetto” continua Bono, “perché è fatto apposta per i comuni. Non c’è un privato che si arricchisce, ma il comune di cui i cittadini si fidano”.  Il modello è apprezzato perché è vicino al territorio: non ci sono studi di fattibilità, i costi sono ridotti ai minimi termini, è la CER favorisce un incontro tra i cittadini, le imprese e le famiglie….. e anche tra comuni. Il sindaco racconta infatti che un altro comune, sotteso alla stessa cabina primaria, ha chiesto di entrare nella CER di Arcore, dimostrando come grazie alle CER il concetto di Comunità si concretizza in molte modalità. L’intervento si conclude ponendo l’attenzione su tutti i problemi idrogeologici che i comuni si ritrovano ad affrontare e sull’esigenza di adottare tecnologie green.

CER VIGANÒ

Luca Rigamonti, consigliere di Viganò

Prende la parola Luca Rigamonti, consigliere di Viganò, che espone diversi dati utili a inquadrare la Comunità Energia Rinnovabile Viganò. La CER Viganò è stata costituita il 12 ottobre 2023 e oggi conta 81 iscritti, di cui 13 sono di altri comuni compresi nella cabina primaria, divisi tra 56 consumatori e 25 prosumer (sia produttori che consumatori). Gli impianti esistenti sono già tre, ma altri sono in procinto di installazione. Un altro obiettivo importante che la Comunità si è posta è potenziare l’impianto della scuola, in modo che passi da una potenza di 9 kw/h ad una di 20 kw/h: un miglioramento che una volta completato, permetterà alla CER di usufruire ancora di più della tariffa incentivante. Anche la palestra comunale e la biblioteca hanno intenzione di effettuare nuove installazioni, ma il traguardo più ambizioso sarà sicuramente il parco solare pubblico di 300 metri quardati che vanterà una potenza di 150 kw/h e disporrà anche di ricariche auto.

LO STUDIO LATTANZIO KIBS

La dottoressa Annino spiega i risultati dei suoi studi in merito alle CER

Chiude gli interventi la dottoressa Annachiara Annino, che espone gli interessanti risultati dello studio Lattanzio Kibs inerente alle CER “Tra CERtezze e inCERtezze: opinioni e prospettive“. Lattanzio Kibs è uno studio che si prefissa di accompagnare le amministrazioni pubbliche per attuare progetti di innovazione. I risultati mostrano una grande propensione favorevole al progetto, ma evidenzia anche i punti su cui bisogna lavorare: occorre maggiore coinvolgimento dei giovani, ma soprattutto, un maggiore coinvolgimento dell’area centro-sud della penisola. L’analisi conferma l’essenzialità della figura del sindaco per il coinvolgimento dei cittadini, ancora di fiducia fondamentale per l’avvio e il funzionamento di una CER-ANPCI. Si dimostra come i cittadini che si iscrivono siano molto sensibili al lato della sostenibilità, e la riconferma è evidente nei vantaggi sperati: i vantaggi ambientali sono i più attesi di tutti, superando quelli sociali e addirittura quelli economici, anche se non ci sono dubbi da parte dei rispondenti al sondaggio che ci saranno tutti e tre questi tipi di vantaggio. Il sondaggio dedicato agli amministratori riconferma molti esiti, soprattutto per l’attenzione da rivolgere anche ad altre aree della Penisola. Il fermento per il progetto è evidente e conclamato: chi ha valutato le CER è desideroso di farne parte, e il 12% che non le ha valutate dichiara in larga maggioranza di aver bisogno di una consulenza in merito.  “Infatti bisogna lavorare tantissimo su questo 12%”  commenta la dottoressa Annino “io mi sono divertita, perché adesso addirittura ci sono dei webinar che dicono che puoi diventare esperto di CER in meno di 24 ore: non credete a tutto questo”, ribandendo la necessità di rivolgersi a dei veri esperti. Prosegue il discorso evidenziando come la maggior parte degli amministratori si è resa conto che il Green Deal può essere un’occasione di rilancio per il Paese, e le CER sono un’ottima occasione per venire incontro al Green Deal: CER-ANPCI in particolare, riesce ad attivare quei “passaparola” e quel “networking” che le grandi organizzazioni spesso pagano milioni. L’intervento termina con le stesse conclusioni degli altri ospiti:  occorre non farsi imbrigliare dalla burocrazia per non farsi sfuggire questo momento storico di transizione energetica.

AGGIORNAMENTO DELLO STATO DELLE CER E DOMANDE DAL PUBBLICO

Franca Biglio, Roberto Gregori e Alfredo Bonetti rispondo ai dubbi del pubblico

Dopo l’intervento della dottoressa Annino, il dottor Gregori prende la parola, spiegando che il GSE aveva sempre suggerito di registrare la CER presso il loro portale e poi fare eventuali domande per il finanziamento a fondo perduto del 40%.  Al momento però, la prassi operativa sembrerebbe concedere l’iscrizione anche senza l’avvallo, e quindi il rappresentante ANPCI consiglia di iniziare a mandare le richieste, sull’esempio di quello che hanno già fatto i comuni di Viganò e Aicurzio. Emergono infatti le mancanze dal punto di vista strutturale del sistema, in particolare negli sportelli del GSE, nei confronti del quale non si dubita la buona fede, data la particolare attenzione dedicata al modello ANPCI. Mercoledì 23 ottobre la CER di Lograto è diventata la prima CER ANPCI ammessa dal GSE. “Abbiamo bisogno di strutturare in modo da poter dare supporto a tutti i soci” conclude il relatore. Sul finire del discorso, la presidente ANPCI Franca Biglio sopraggiunge nella sala del castello per porgere i suoi saluti a tutti i sindaci presenti, ribadendo nel suo intervento l’importanza di unire i piccoli comuni in eventi di confronto come quello. Segue poi lo spazio alle domande, che sono diverse e molto partecipate, a cui i relatori rispondono con l’ausilio di Alfredo Bonetti. Si chiude quindi la mattinata de “il punto sulle Comunità Energetiche ANPCI”, tra un ringraziamento ed un applauso, con l’aspettativa di un futuro “green” e “local” ma la certezza più assoluta della validità del modello ANPCI.

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