BRUNATE

Brunate è un comune della provincia di Como situato a est del braccio sinistro del lago. Vanta circa 1600 abitanti e una posizione particolare, dalla quale non solo nelle giornate limpide permette di vedere in lontananza i grattacieli milanesi, ma soprattutto concede un’ottima visuale sull’arco alpino occidentale, tanto che ha acquisito il soprannome di “Balcone sulle Alpi”. La sua storia inizia nel XVII secolo a.c., epoca a cui risalgono i reperti più antichi.  Gli insediamenti più significativi sono però celtici, a quali si deve, secondo alcune ipotesi, il nome stesso, che richiamerebbe le suggestive alture del territorio (Brunear = monte a oriente). Dalla conquista romana le sue vicende saranno sempre strettamente legate a quelle di Como, che lo integrerà nel suo territorio un secolo dopo aver costituito nel 1240 la libertà comunale.

 

Il centro storico medioevale si trova sul versante del monte che dà le spalle alla magnifica visuale sul lago, e questa posizione strategica permise al comune di risparmiarsi numerose angherie durante i conflitti tra Milano e Como. Il centro è ancora molto suggestivo, con zone come la Corte del Mago, l’Era del Papa, il Castello, la Corte degli Ebrei.

ALESSANDRO VOLTA

Con un repentino salto storico, non si può non menzionare che a Brunate trascorre la sua infanzia il fisico e chimico Alessandro Volta, genio comasco nonché inventore del primo generatore di tensione al mondo, della prima fonte di corrente elettrica continua e scopritore del gas metano. Brunate era infatti la sede della bottega di Ludovico Monti, costruttore di termometri e barometri, presso il quale Alessandro Volta trascorre i primi anni di vita, accudito dalla moglie dell’artigiano. Si ritiene che proprio l’essere cresciuto in un laboratorio lo abbia portato a rifiutare la via del sacerdozio e gli studi di giurisprudenza, in favore di uno spiccato interesse per il funzionamento della natura. Due anni sono fondamentali per Volta e per il comune di Brunate: il 1799 e il 1827, rispettivamente l’anno dell’invenzione della “pila” e l’anno della morte del suo creatore. Nel 1899 infatti, in occasione del centenario della prima data, avviene l’inaugurazione del primo tram a Como nel 1899. Questo è un anno che conclude molte trasformazioni avvenute nel comune di Brunate. Il 1827 invece viene ricordato esattamente 100 anni dopo con la costruzione del faro voltiano (nella prima figura in alto).

IL BALCONE SULLE ALPI

Tra Ottocento e Novecento il “Balcone sulle Alpi” diventa meta di turismo da parte della borghesia milanese. Questo flusso viene favorito dalla costruzione della linea ferroviaria Milano-Grandate. È da questo periodo che il centro si trasla sull’altro versante del monte delle tre croci e si affaccia sul bellissimo panorama del lago. Brunate è quindi oggetto di una competizione che porta nel 1915 alla costruzione di centoquaranta nuove costruzioni rispetto al 1875. Queste costruzioni sono princialmente delle meravigliose ville in stile liberty, molto rappresentativo del gusto artistico europeo di quegli anni. Via Pissarottino, via Roma, ma anche le zone limitrofe alla funicolare che collega Brunate a Como, sono alcune delle zone dove si possono ammirare alcune di queste ville.

IL FARO VOLTIANO

Proposto nel 1899 (cent’ani dall’invenzione della pila) e costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani nella località San Maurizio a Brunate, il Faro voltiano è un regalo di Como al genio del suo cittadino Alessandro Volta, a 100 anni dalla sua morte. Il Faro, a pianta ottagonale, è una torre di 29 metri di altezza che domina tutta la vallata sottostante. Di notte il Faro illumina Como e la convalle con fasci di luce bianca, rossa e verde, che oltre a rappresentare il tricolore, rappresentano Fede, Scienza e Carità di Alessandro Volta. L’idea era di don Luigi Guanella, che nel 2011 è stato dichiarato santo, ma trovò l’opposizione del vescovo di Como e causò uno scontro all’università di Pavia tra Agostino Gemelli e Ludovico Necchi (fondatori dell’università cattolica di Milano). Il faro in pietra proietta una luce che svetta ed illumina i dintorni raggiungendo i 40 chilometri di distanza.

LA CHIESA DI SANT'ANDREA

Ricordiamo che all’interno della CER di Brunate rientra anche la parrocchia. Essa comprende diverse chiese, ma sicuramente in cima alla lista non può non svettare la chiesa di Sant’Andrea. Le prime testimonianze di questo edificio risalgono al XVI secolo e funge da chiesa parrocchiale del comune dal 1654. In essa si possono ammirare interessanti affreschi di Gian Paolo, Raffaele e Carlo Recchi, artisti lombardi del XVII secolo che raffigurano i santi Andrea e Maurizio ed i loro martiri,  l’Annunciazione, nonché le icone di san Michele Arcangelo, san Bartolomeo, sant’Ignazio e beata maddalena Albrici, le cui spoglie riposano sotto l’altare che le è stato dedicato. Ci sono tre lapidi alla base del campanile, le quali commemorano valenti personalità legate alla storia di Brunate: beata Maddalena e santa Guglielma nella prima lapida, Alessandro Volta nella seconda e i fratelli Pietro e Maurizio Monti nella terza.

LA FUNICOLARE


Brunate venne scelto come destinazione turistica della borghesia milanese, ma non si può dimenticare che questo è stato reso possibile soprattutto grazie alla costruzione della funicolare nel 1894, che collega Brunate a Como. Con i suoi 1074 metri di lunghezza, i 493 metri di dislivello, e la sua pendenza che mediamente si attesta al 46%, l’opera inizialmente permetteva di compiere il tragitto in una ventina di minuti, un risultato straordinario per l’epoca. Nel 1911 avviene il passaggio dalla trazione a vapore alla trazione elettrica, che permise di ridurre il tempo di percorrenza a 14 minuti. Nel 1932 dei nuovi lavori aumentarono la pendenza e dimezzò il tempo di percorrenza, avvicinando ulteriormente Como e Brunate. Da allora la funicolare viene aggiornata ogni circa vent’anni, e l’ultima revisione è avvenuta nel 2011. La funicolare rientrerà all’interno dei consumatori della Comunità Energetica di Brunate, contribuendo quindi allo scambio di energia e al far fruttare la tariffa incentivante. La funicolare è un collegamento tra il tempio voltiano a Como e il faro voltiano di Brunate, un vero e proprio unico grande omaggio al genio comasco.

GASTRONOMIA

Brunate è nota per due alimenti tipici: la cipolla e il Piz. La cipolla e le cipolline di Brunate sono molto note a livello nazionale, e danno anche il soprannome agli abitanti (scigùll = cipolla, scigùllat = brunatesi) testimoni del passato contadino del comune. Il piatto forse più tipico è infatti la gustosa zuppa di cipolle, riportata in foto.

Il Cordiale Piz è l’amaro a base di miele tipico di Brunate. Un meraviglioso colore ramato per diciotto gradi di un alcolico storico del luogo, che rappresenta una tradizione di amari di cui molte ricette erano andate perdute e solo recentemente recuperate. Due erbe utilizzate per la realizzazione del Piz sono l’erba di Santa Barbara e le foglie di Ginepro, le quali sono rappresentate sull’etichetta. L’amaro è un ottimo accompagnamento per i pasti, specie per le sue proprietà digestive.

 

Piccole Curiosità

Federico Fellini, uno tra i più grandi registi di sempre, è passato a Brunate alla ricerca di una location per il film “La donna sconosciuta” che sfortunatamente, non venne mai realizzato.

La nonna di Alda Merini era di Brunate, si sposò a Brunate, e visse sempre a Brunate con il marito, il quale fondò qui la Società di Mutuo Soccorso nel 1885

Il campione della nazionale italiana che vinse i mondiali dell’82, Claudio Gentile, benché fosse quasi per caso nato a Tripoli dove suo padre lavorava, visse la gioventù a Brunate, dove era il garzone del fruttivendolo. Frequentò le elementari a Brunate, e alternò poi una vita a metà tra calcio e lavoro. Un talento che deve essere sfuggito ai dirigenti del Como calcio, i quali negarono di pagare l’abbonamento della funicolare a Gentile, che andò a giocare quindi nel Maslianico. 

L’uomo della camicia rossa è una vecchia leggenda del posto, uno spauracchio dai quali i bambini dovevano stare lontani. Pare che alla base di questa storia ci sia un personaggio reale, ovvero un bersagliere garibaldino, Giuseppe Bernasconi, premiato da Garibaldi stesso come ottimo tiratore, che morì nei dintorni di Como a 98 anni, non smettendo mai di indossare la camicia rossa.

Un ringraziamento speciale a Pietro Berra che ha messa a disposizione per la scrittura di questo articolo il suo libro “Brunate, 50 cose da scoprire” Alessandro Dominioni editore, finito di stampare nel giugno 2015 da Grafiche Boffi Giussano (MB).

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