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ACCRUAL: LA NUOVA CONTABILITÀ DEGLI ENTI LOCALI

Dal 24 al 27 ottobre il comune di Iseo ha ospitato il primo Festival nazionale dei piccoli comuni, che ha compreso diverse ricorrenze, come la XXIV Assemblea Nazionale ANPCI, la XIX festa ANPCI, ma soprattutto il 25 ° anniversario dell’Associazione, fondata nel 1999.

I primi sindaci sono arrivati nella provincia di Brescia già il 24 per assistere all’incontro pomeridiano “ACCRUAL: La nuova contabilità degli enti locali dal 2025”, presso il castello Oldofredi. A presiedere l’incontro e porgere i primi saluti all’aula, il direttore generale della Comunità Montana Val Trompia Armando Sciatti.  La prima relatrice a prendere la parola è la dottoressa Paola Mariani, del ministero dell’economia e delle finanze, che dopo aver riportato i saluti dell’ispettore dell’IGEPA (Ispettorato Generale per la Finanza delle Pubbliche Amministrazioni), introduce l’argomento a partire dalla richiesta dell’Europa (direttiva 2011/85/UE) di predisporre gli aggregati di contabilità secondo le regole del Sistema europeo dei Conti integrati (SEC) e dei principi contabili internazionali per le pubbliche amministrazioni (IPSAS). L’obiettivo ultimo è quello di rendere più efficaci i controlli dei bilanci a livello comunitario. Per realizzare ciò, è necessario un sistema contabile a base ACCRUAL (Ricordiamo che ciò consiste in un metodo di contabilizzazione che registra le transazioni nel momento in cui si verificano, indipendentemente dal momento in cui si ricevono o si pagano i contanti. Detto ciò, se un ente dovesse fornire un servizio a gennaio e ricevere un compenso a febbraio, la transazione risulta il suddetto come un ricavo di gennaio. In questo modo la visione più chiara delle prestazioni economiche di un’organizzazione nel tempo, distinguendo i debiti e crediti maturati ma non ancora incassati o pagati.) Questa riforma stava procedendo molto lentamente, ma con l’arrivo della riforma 1.15 del PNRR le attività sono accelerate, arrivando al decreto-legge 6 nov. 2021 n 152 che attribuisce le attività connesse alla riforma del PNRR alla Struttura di governance istituita presso la RGS (Ragioneria Generale dello Stato). La dottoressa Mariani prosegue spiegando nel dettaglio la Struttura di Governance, la guida teorica per la predisposizione degli standard contabili e cosa dovrà comprendere il nuovo bilancio, ovvero:

-lo stato patrimoniale;

-il conto economico;

-il rendiconto finanziario dei flussi di cassa;

-il prospetto delle variazioni del patrimonio netto;

-il raffronto tra importi e consuntivi;

-la nota integrativa;

Prosegue spiegando i postulati (principi generali), i vincoli, gli standard contabili, i manuali (linee guida con esempi illustrativi) e illustrando le caratteristiche della pagina della RGS al fine di pubblicare gli aggiornamenti e per formare gli enti https://www.rgs.mef.gov.it, per poi concludere con la rassicurazione che il MEF auspica delle maggiori competenze e autonomie affidate agli enti locali.

La dottoressa del MEF Paola Mariani

Prende poi la parola Onelio Pignatti, Dirigente Finanze Emilia-Romagna, che inizia il suo intervento ponendo la questione: “ma per gli enti territoriali abbiamo la necessità di questa riforma, o ne abbiamo altre, come quella di sapere il costo dei servizi?”. Il dirigente regionale sottolinea come gli enti territoriali hanno spesso più bisogno di sapere costi e benefici dei propri servizi che di una riforma calata dall’alto. “gli enti territoriali avrebbero preferito un percorso diverso”, suggerendo una sperimentazione congiunta tra MEF e gli enti territoriali come avvenne dal 2011 al 2014, al fine di evitare di perdere aspetti positivi dell’attuale sistema di contabilità. Le formalità rischiano di costringere gli enti a compilare formalità che non servono e che potrebbero risultare in perdite di tempo burocratiche. Il discorso prosegue osservando che oggi la contabilità finanziaria è di natura “potenziata”, dove il numero delle variazioni sono rilevanti e che, se le risorse informatiche e umane rimangono invariate (visto che la riforma mira a non aumentare la spesa), è necessaria una semplificazione per impedire che gli enti siano oberati di mansioni. La proposta di Pignatti è dunque che un unico fatto gestionale possa essere visto e gestito da più logiche, che è una soluzione che può far quadrare anche le CER. È necessario: esplicitare le modalità di integrazione tra le contabilità finanziaria (base cassa) ed economico-patrimoniale (base ACCRUAL), maggiore semplificazione, meno sovraccarico nell’adozione dei principi, maggiore estensione nella formazione degli operatori, meno incertezze nelle tempistiche per l’adeguamento dei sistemi informativi. L’intervento si chiude ribadendo che, se il 98,6% degli enti che devono fare la sperimentazione sono enti territoriali, è bene che il loro coinvolgimento nel passaggio da contabilità derivata a quella integrata sia maggiore.

Il Dirigente Finanze Emilia ROmagna Onelio Pignatti

Il terzo relatore, il presidente di ANCREL (Associazione Nazionale Certificatori e Revisori degli Enti Locali) Marco Castillani, inizia il suo intervento esponendo le radici profonde della questione del passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico-patrimoniale, e di come il legislatore sia stato già in tempi remoti incalzato ad un sistema integrato. Volge poi l’attenzione sulla domanda: “Come saranno valutati gli enti rispetto all’esito economico patrimoniale?”. Infatti, i due sistemi che verranno integrati prevedono due diverse concezioni di stato patrimoniale: sarà necessario capire le finalità per poter decidere come integrare il personale e i sistemi informativi. Il presidente esprime le sue perplessità riguardo gli accordi vincolanti e la riclassificazione del patrimonio secondo il nuovo piano dei conti. In conclusione, non si potrà andare avanti in questo progetto di integrazione senza sapere come saranno valutati gli enti territoriali.

A seguito di quanto detto, riprende la dottoressa Mariani, che evidenzia che per ora manca la norma e l’opinione della Corte dei Conti e che alcuni enti locali adottano già la contabilità economico-patrimoniale.

Il presidente di ANCREL Marco Castillani

Per l’ultimo intervento prende la parola il dottor Roberto Gregori, rappresentante CER ANPCI, che si congratula con gli altri relatori per i loro interventi e ricorda le origini storiche e tutte italiane della contabilità a partita doppia, il cui primo formulatore, Fra Luca Pacioli, ha contribuito alla contabilità di tutto il mondo. Un fatto gestionale, come ha detto Onelio, può essere visto da più punti di vista, ogni strumento ha la sua finalità e importanza. La contabilità in parallelo ha funzionato per diversi anni, ma ora c’è meno tempo a disposizione, per via della complessità dei conti. Gregori aggiunge che molto spesso i comuni ad avere le casse piene sono proprio quei piccoli comuni che messi insieme costituiscono il 54.9% della superficie del territorio italiano. Questi comuni hanno spesso esigenze diverse, soprattutto per le divergenze tra i costi puri degli abitanti e i servizi che effettivamente devono essere forniti. “Noi non possiamo aspettarci che un territorio possa essere governato sulla base dei residenti che ha. Primo perché i residenti non sono uguali” afferma il dottor Gregori “Secondo perché non è detto che abbiano le stesse esigenze. Quando un comune deve avere 18 bambini ma gli abitanti sono tutti anziani e non in età, nel momento in cui arrivano i contributi ex ante dal ministero vanno poi tutti restituiti certificandoli”.  Bisogna anche considerare che i ragionieri nei piccoli comuni sono molto preparati, ma i concorsi per assumere nuovi ragionieri sono vuoti per via dei sacrifici richiesti e della scarsa valorizzazione della ragioneria. Se invece che stabilire dei controlli uguali per tutti si usassero dei criteri per entrare nel merito, si potrebbe prima cercare di risolvere un problema e poi cercarne il colpevole e non viceversa. Una contabilità fatta bene non può richiedere a un comune qualunque gli stessi adempimenti fatti da Torino o Roma, ma bisogna chiedere che adempiano a ciò di cui l’ente ha bisogno. Due sono le proposte del rappresentante ANPCI:

1)La semplificazione della finanziaria

2)Accorpare in pochi capitoli con budget grandi gli interventi della spesa corrente.

L’incontro si è poi concluso con gli interventi del pubblico e un applauso all’eccezionale preparazione dei locutori.

Il rappresentante CER ANPCI Roberto Gregori
ACCRUAL: LA NUOVA CONTABILITÀ DEGLI ENTI LOCALI