Comune di Pavone del Mella, via Marconi, 5
per maggiori informazioni: pavone_del_mella@cer-anpci.it
 
 

Estensione territoriale: 

La CER di Pavone del Mella si propone di coprire tutto il territorio comunale, circa 11 km quadrati, sottesi alla cabina primaria identificata con il codice AC001E01195. Per verificare un indirizzo specifico si può consultare il sito del GSE a questo indirizzo: Mappa delle cabine primarie

Il comune di Pavone del Mella si estende su una superficie importante: 11 km quadrati, con una altitudine media di 49, una altitudine minima di 39 e massima di 58 metri s.l.m.
Nel 2021 la densità della popolazione è di 246 abitanti per kmq. Nel 1988 era di 220,55 abitanti per kmq.

Analisi del fabbisogno energetico medio annuale di energia elettrica e termica di tutti i soggetti costituenti la comunità:
Il consumo stimato di energia per le famiglie e approssimativamente di 3,3 Gwh/anno.
Per le imprese, fatto salva una puntuale verifica dei consumi con le bollette che si potranno raccogliere, potrebbe avvicinarsi ai 3,3 Gwh/anno.

Analisi degli impianti a fonti rinnovabili già esistenti:
Negli ultimi mesi e anni sono stati installati sul territorio comunale diversi impianti.
Tuttavia, gli impianti sulle abitazione private sono in gran parte oggetto dell’incentivo cosiddetto “Superbonus 110”: non possono pertanto essere conferiti nella comunità energetica.
Gli impianti precedenti godono nella maggior parte dei casi degli incentivi delle precedenti normative del conto energia: perderebbero entrando in comunità gli incentivi ottenuti e per questo motivo non saranno conferiti nella comunità energetica.
Gli impianti non incentivati, su richiesta dei proprietari, saranno ammessi nella comunità energetica nella misura massima del 30% dei nuovi impianti realizzati.

Stima del potenziale di fonti energetiche rinnovabili sul territorio:
Nel territorio comunale sarà possibile iniziare da subito l’investimento con impianti fotovoltaici.
Stiamo valutando anche l’ipotesi di progettare impianti di biomassa e biogas.
L’obiettivo e quello di costituire una CER con una taglia di circa di 2,2 Mwp, che possa coprire circa un terzo dei fabbisogni.
Complessivamente si intende coinvolgere nella CER:
n. 367 famiglie, di cui 29 famiglie in povertà energetica;
n. 43 imprese;
n. 2 edifici comunali o comunque destinati a servizi pubblici.
E’ importante trovare, e mantenere nel tempo, un corretto equilibrio tra i consumi delle famiglie e quello delle attività produttive.

Reinvestimento dei benefici economici in servizi alla collettività:
I proventi della CER derivano dalla tariffa incentivante del GSE, dalla vendita dell’energia immessa in rete ceduta al GSE o agli operatori di rete, da altre attività commerciali o da contributi di enti pubblici o privati.
I proventi sono utilizzati a copertura di:
• costi di gestione;
• remunerazione dei produttori per gli impianti dati in utilizzo alla comunità;
• canoni per la realizzazione degli impianti di produzione da parte di produttori terzi o remunerazione degli investimenti.
Si stimano i costi di gestione nella misura del 9,4 % della tariffa incentivante.
Tutti i proventi, detratti i costi di gestione, saranno distribuiti tra i soci in base al regolamento della comunità energetica, secondo parametri oggettivi. I soci che non intenderanno ritirare la propria quota, potranno lasciarla nella disponibilità della comunità per progetti sociali e di promozione di efficientamento e risparmio energetico.

Distribuzione degli incentivi a soggetti in condizioni di povertà energetica e/o vulnerabilità:
Nel regolamento sono previsti coefficienti di rivalutazione delle quote dei soci in condizioni di povertà energetica e di fragilità.
Non ci saranno soci dominanti all’interno della comunità. La riduzione delle quote dei soci dominanti andranno redistribuite ai soci in condizioni di povertà energetica e di fragilità.

Campagna di sensibilizzazione e promozione delle comunità energetiche rivolta a tutta la cittadinanza:
Verranno utilizzati tutti gli strumenti, anche digitali, per diffondere la conoscenza dei vantaggi della
partecipazione alla comunità energetica.
Saranno promossi incontri pubblici e distribuiti materiali informativi.
Saranno messi a disposizione anche sportelli informativi in base alle esigenze che saranno rilevate
tra i soci.

Indicazione del numero di utenze potenzialmente attivabili e stima della relativa potenza impegnata e della producibilità annua:
La Comunità non realizzerà impianti di proprietà.
Aiuterà i soci produttori e prosumer a realizzare i propri impianti, mettendo poi a disposizione l’energia non consumata direttamente degli altri soci della CER.
Complessivamente l’obiettivo è di coinvolgere 410 soci.
La produzione complessiva a regime sarà di oltre 2,42 Gwh, ci cui circa il 50% sarà consumato direttamente dai proprietari degli impianti con un risparmio medio diretto di € 0,25 per kwh, per un totale di 302.500 euro.
Dei 1,21 Gwh immessi in rete stimiamo una quota di energia condivisa dagli altri soci della CER del 60-70% circa.

Proposta di soluzioni impiantistiche o gestionali innovative:
Gli impianti fotovoltaici saranno provvisti di soluzioni avanzate di monitoraggio che permetteranno agli utenti di tenere traccia della produzione e di eventuali guasti o anomalie impiantistiche.
Gli utenti della comunità energetica avranno inoltre la possibilità, grazie al monitoraggio costante di tutti gli impianti, di essere informati e sensibilizzati ad un uso intelligente dell’energia e di regolare i
propri consumi in base all’effettiva disponibilità di energia all’interno della comunità.

Presenza di colonnine di ricarica elettrica:
Non vi sono sul territorio colonnine per la ricarica elettrica delle auto.
Si prevede l’installazione di circa 10 nuove colonnine di ricarica collegati agli impianti conferiti in comunità energetica.

Analisi delle prospettive occupazionali e/o formative per la gestione degli impianti a fonti rinnovabili realizzati:
L’installazione, la manutenzione, il controllo e l’elaborazione dei dati relativi ai consumi e alla produzione di energia di un numero così importante di impianti, comporterà sicuramente un aumento delle competenze e dell’occupazione sul territorio.
La CER promuoverà gruppo di acquisto degli impianti privilegiando aziende e professionisti del territorio. Ogni socio potrà comunque scegliere liberamente la dimensione e le caratteristiche dell’impianto.
L’investimento previsto per l’installazione si può valutare in oltre 1,7 milioni di euro , che rappresentano circa il 5% del reddito annuo dichiarato dai residenti nel territorio del comune.

Consistenza ed efficacia degli interventi di efficientamento energetico già realizzati sul patrimonio edilizio dei soggetti pubblici partecipanti:
Il comune installerà impianti fotovoltaici su tutti i propri immobili e ridurrà i costi attraverso l’efficientamento energetico.
Lo stesso verrà chiesto a tutti gli immobili di altri enti pubblici, socio-sanitari e alle associazione del terzo settore.
Il patrimonio pubblico sarà fondamentale nel sistema della comunità energetica perché potrà mettere a disposizione dei soci consumatori che non potranno dotarsi di impianti di energia rinnovabile, tutta l’energia prodotta nei momenti in cui gli edifici pubblici non richiederanno consumo.

Analisi preliminare degli incentivi disponibili applicabili alla proposta presentata:
Scopo primario della comunità energetica è quello di utilizzare ogni kwh prodotto e non consumato direttamente dal proprietario dell’impianto. Mattina o pomeriggio, lunedì o domenica, gennaio o agosto, ogni kwh prodotto sul territorio deve essere consumato sul territorio.
Per fare ciò la comunità deve ricercare il massimo equilibrio tra la curva del consumo e la curva di produzione dell’energia.
Gli incentivi non sono l’obiettivo primario della comunità. L’obiettivo primario è il risparmio del singolo socio attraverso i propri impianti.
In ogni caso gli incentivi saranno completamente distribuiti ai soci, per un totale di tariffa incentivante complessivo pari 79.860 euro.
Dedotti i costi di gestione, che saranno certamente inferiori al 10%, tutti i ricavi saranno distribuiti direttamente ai soci in base a tre parametri che saranno raccolti attraverso la lettura dei POD dei soci:

• potenza installata
• energia immessa in rete dopo l’autoconsumo diretto
• energia acquistata dalla rete

Attraverso un algoritmo matematico, con parametri autoregolati, verrà definita per ciascun socio su base annua la quota spettante di tariffa incentivante.